PLAY
L’opera “Play” (2022) è composta da stativi, luci colorate e pellicole, materiali solitamente utilizzati per creare la luce nei set cinematografici o fotografici, per illuminare il viso di un attore e creare l’atmosfera di una storia che si sta raccontando. In questa installazione il racconto non c’è, ma rimangono gli strumenti che creano la luce che, così decontestualizzati, assumono un valore nuovo in rapporto allo spazio di Platea e divengono l’opera stessa.
“Play” varia in dimensioni e colori, a seconda del luogo in cui viene presentata, diventando ogni volta un’opera site- specific. Nel 2022, l’installazione è stata esposta in diverse formazioni in occasione della personale dell’artista “Play it Again”, a cura di Sergio Risaliti, al Forte di Belvedere di Firenze e alla galleria Valentina Bonomo di Roma. La versione proposta per Platea | Palazzo Galeano verrà installata con una serie di colori che cambieranno nel tempo: ogni settimana infatti ci sarà una variazione delle tonalità che offrirà al pubblico la possibilità di scoprire di volta in volta un’atmosfera differente.
Attraverso un’articolata produzione composta dal lavoro fotografico e video, e con l’ausilio di un sostanzioso apparato letterario e musicale, fatto di citazioni e rimandi colti, di Martino osserva la relazione che la memoria e le dinamiche private e mentali dell’individuo contemporaneo instaurano con la cultura bassa diffusa dai media, come le fictions e lo slogan pubblicitario. Quest’attrazione per le storie intende illustrare il vivere contemporaneo in forma narrativa, tramite il cui processo, l’artista svela i meccanismi del potere manipolatorio del cinema e della televisione sul nostro inconscio e sul nostro modo di interpretare il mondo.
Con il supporto dei giovani curatori Benedetta Monti (Forlì, 1994) e Niccolò Giacomazzi (Firenze, 1995), Rä di Martino ha inoltre selezionato quattro artisti under 35: Valerio D’Angelo (Roma, 1993), Martina Cioffi (Como, 1991), Vittorio Zeppillo (San Severino nelle Marche, 1998) e Camilla Gurgone (Lucca, 1997) che, dopo di lei, saranno protagonisti di altrettante esposizioni personali.
In collaborazione con Galleria Valentina Bonomo, Roma
Rä di Martino (Roma, 1975) ha studiato al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art di Londra, ha poi vissuto a New York, dal 2005 al 2010; vive e lavora ora a Roma. Ha esposto in istituzioni quali la Tate Modern a Londra, il MoMA PS1 a New York, Palazzo Grassi a Venezia, GAM e Fondazione Sandretto Rebaudengo a Torino, MACRO e MAXXI a Roma, Museion a Bolzano, MCA a Chicago, Hangar Bicocca e PAC a Milano. Ha partecipato a festival del cinema internazionali quali Festival del film Locarno, VIPER Basel, Transmediale Berlino, Kasseler Dokfest, Torino Film Festival, e al Festival del Cinema di Venezia vincendo nel 2014 il Premio SIAE, il premio Gillo Pontecorvo e una menzione speciale ai Nastri d’Argento con il film The Show MAS Go On (2014). Il suo primo lungometraggio Controfigura (2017) è stato presentato in anteprima all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Nel 2018/2019 sviluppa il progetto AFTERALL, con il sostegno del premio del Mibac – Italian Council presentato al Mattatoio – Palaexpo di Roma (2019) e nel 2020 al Kunstmuseum St. Gallen (2020); Nel 2019 produce un nuovo video “L’eccezione” commissionato e dal Museo Novecento di Firenze, che vince la prima edizione del premio Lio Capital (Milano, 2020). Nel 2021 sviluppa il documentario per ARTE’ “Il giardino che non c’è” sul libro di Bassani “Il giardino dei Finzi Contini” e il documentario sperimentale sul Teatro di Pontedera “Fuori dai teatri”. Durante l’estate 2022 inaugura una mostra personale al Forte Belvedere di Firenze e una personale dedicata all’archivio di Carmelo Bene (Museo Castromediano di Lecce e Torre Matta, Otranto).
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